Oggi in un post di Facebook di un mio collega, che stava
promuovendo i suoi prodotti artigianali, è stato accusato di tutto e di più.
La critica più frequente è stata questa e spesso mossa anche da altri colleghi.
Iniziamo con il dire che 100.000 lire oggi valgono 0.
47 euro sono 47 euro. Punto.
Sembra stupido e scontato ribadirlo ma è un concetto fondamentale, ragionare ancora con il vecchio conio 20 anni dopo non serve a nulla.
Il mercato evolve, la società cambia, il valore della moneta sale e scende. I prezzi dei prodotti salgono e saliranno costantemente, sempre.
Non si possono fare paragoni.
L’unica cosa che possiamo fare è adeguarci e sperare che le imprese e il governo facciano lo stesso.
Tornando a noi sull’accaduto e sul discorso prodotto a 47 euro, bisogna dire che 47 euro sono pochi.
No, non sono impazzito.
Se valutiamo qualità e rarità delle materie prime, fatica, tempo, studio dietro al prodotto. Per non parlare che se fosse un’attività che vende solo questo prodotto ci sarebbero anche diverse tasse e spese da pagare.
47 euro sono molto pochi.
Si lo so, penserete:
<< Ma che prodotto è!? Perché il discorso può cambiare! >>
Non ve lo dico. Lo svelerò solo alla fine.
Sapere che prodotto è non dovrebbe cambiare assolutamente il concetto, visto che ogni giorno il discorso più o meno si ripete per ogni categoria di prodotto.
Oggi il lavoro di un artigiano va pagato profumatamente, e non perché è simpatico o bello.
Ma perché un prodotto fatto a modo, richiede risorse e competenze che pochi hanno.
Impossibili da trovare nei prodotti industriali o dagli “pseudo” professionisti che li usano.
Io non so come le persone facciano i conti. Anzi sicuramente non se li fanno proprio.
La discussione poi è proseguita cosi…
Ok e di chi è il problema? del professionista che deve pretendere di farsi pagare per poter dare lavoro anche ad altri e sbarcare il lunario o della situazione precaria che la società accetta in silenzio?
Ma secondo te io voglio la ragione?
Assolutamente no è solo una constatazione di fatti e dati, tra l’altro reperibili online, che testimoniano come il lavoro italiano sia sottopagato, e come molte aziende falliscano per una malsana gestione finanziaria della propria azienda.
Sei tu che forse vuoi rimanere della tua idea respingendo l’obbiettività dei fatti.
Fare di tutta l’erba un fascio è sempre un’ottima strategia…
Sono contento per il pasticcere famoso e spero che paghi bene i suoi dipendenti.
Ma la realtà dei fatti è ben diversa.
Non è che i professionisti si fanno pagare tanto o troppo
Tutto il contrario.
La stragrande maggioranza dei professionisti indipendenti e imprenditori, si fa pagare poco, male e quel poco che gli entra non sa gestirlo correttamente.
Ad affermare ciò non lo dico io Edoardo Guzzi, ma lo dicono i dati e le statistiche ufficiali.
Secondo la FIPE(Federazione Italiana Pubblici Esercizi) chiudono circa 18000 attività ogni anno e ne aprono poco più della metà. Nel report inoltre troverai scritto che la maggior parte delle chiusure sono fallimenti dovuti a una malsana gestione finanziaria.
Stessa cosa dicasi per le persone in Italia che sono indebitate fino al midollo (a causa della moda delle rate e finanziamenti), ti riporto un paio di notizie ufficiali;
E degli stipendi sempre più bassi
E indovina quale è una delle cause di questa situazione?
NI..la crisi stessa è causata da diversi fattori, e appunto uno di questi è quello che poi in Italia influenza di più queste situazioni.
Ovvero?
Dai puoi arrivarci se spremi un po’ le meningi.
Ti aiuto. È abbastanza semplice.
Conta che mediamente gli imprenditori — magari se tu lo sei capirai –, non sanno vendere, spesso non rendendosene conto. Hanno una specie di incapacità nel farlo, si concentrano sulla produzione ed ignorano la vendita.
E lo capisco, voglio dire, gli è sempre stato insegnato così non è colpa loro.
Quindi gli Imprenditori non si fanno bene i conti, un po’ per “ignoranza” altre volte aimè per negligenza e non guadagnano a sufficienza.
Si indebitano.
Per sopravvivere evadono le tasse e pagano poco dipendenti e i fornitori.
A causa di questo, spesso cala il lavoro, perché la qualità e il servizio si abbassano e ovviamente i clienti scontenti, abbandonano la nave che affonda andando da i concorrenti.
L’azienda fallisce.
L’azienda nell’evadere (esportando spesso il capitale all’estero) e fallendo poco dopo crea un danno allo stato che non incassa denaro.
Pochi soldi per lo stato significano pochi soldi nelle istituzioni e stipendi pubblici da fame.
Questo porta a dipendenti statali sotto pagati che si indebitano per sopravvivere.
E cosi via in un ciclo infinito che sprofonda nella CRISI.
(per farla semplice)
Capirai quindi l’importanza di farsi pagare BENE, e se un artigiano chiede 47 euro per un prodotto che “normalmente” costerebbe meno, c’è da fargli solo i complimenti e ringraziarlo.
Perché è grazie a questi professionisti e imprenditori se il paese è ancora in piedi.
Si perché contro intuitivamente se tutte le aziende aumentassero i prezzi e i loro profitti, anche gli stipendi si alzerebbero. — a meno di non aver a che fare con imprendi-cosi, in home trovi scritto chi sono –.
E tranquillo c’è un enorme porzione di clienti benestanti e ricchi che se lo possono permettere.
E quindi?
Quindi vivremo tutti meglio. Lo stato incasserebbe di più, magari di conseguenza abbasserebbe le tasse e aumenterebbe gli investimenti nelle istituzioni pubbliche, che a loro volta alzerebbero gli stipendi a i dipendenti. I dipendenti quindi inizierebbero a spendere di più.
Non è utopistico come può sembrare. Basterebbe la volonta singola,poi collettiva, di farlo.
E non ti credere che in svizzera la situazione lavorativa nella gastronomia sia poi tanto diversa e anzi paradossalmente è peggiore. Ci si salva solo perché l’economia del paese e di altri settori per l’appunto sostengono ampiamente il tutto.
Questo per dire che se una persona non si può permettere 47 euro per un PANETTONE di altissima manifattura e qualità — si perché di panettone si parlava — non è un problema dell’artigiano che si fa il culo per farlo, ma è colpa della cattiva gestione finanziaria complessiva degli imprenditori che non si rendono conto che farsi sottopagare è la rovina per tutti.
Stesso discorso vale per gelati, pizza, cucina varia e cosi via…
Quindi se tu che leggi sei un imprenditore un poco più attento e ti sei accorto che nella tua azienda qualcosa non torna, prenota la consulenza telefonica, clicca qui.
Ti aiuterò ad uscirne e a trovare una soluzione! Non ti lascerò fallire per la semplice paura di non alzare i prezzi! Primo consiglio FATTI PAGARE!
Edoardo Guzzi
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